Proroga termini per il Rapporto Biennale situazione personale maschile e femminile
Slitta al 20 settembre 2024 il termine per la compilazione del Rapporto biennale situazione personale maschile e femminile.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha comunicato la proroga al 20 settembre 2024 del termine per la presentazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile, per il biennio 2022/2023.
Le aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti sono obbligate a redigere, con cadenza biennale, un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile (art. 46 del D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, c.d. Codice delle Pari opportunità, come modificato dalla L. 5 novembre 2021, n. 162).
Le aziende con meno di 50 dipendenti possono presentare il rapporto biennale su base volontaria.
A cosa serve
Il rapporto biennale ha lo scopo di analizzare in ottica di genere lo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.
Il rapporto biennale deve essere redatto in modalità esclusivamente telematica tramite il modello informatico reso disponibile per la compilazione sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a partire dal 3 giugno 2024.
Oltre alla funzione di controllo sulla parità di presenze in azienda di personale maschile e femminile ed all’assenza di discriminazioni. Il Rapporto deve essere prodotto obbligatoriamente da quei soggetti che partecipino a procedure di affidamento di contratti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e nel Piano nazionale degli investimenti complementari (PNC).
Le aziende che intendono partecipare a procedure pubbliche per le quali sia richiesta la presentazione del rapporto biennale potranno produrre copia di quello già presentato con riferimento al precedente biennio (2020/2021), integrando la documentazione con il rapporto per il biennio 2022/2023.
Normativa
La Legge 5 novembre 2021, n. 162 ha introdotto nel nostro ordinamento diverse novità volte a migliorare le pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo. La Legge ha modificato il Codice delle Pari Opportunità D.Lgs. n.198/2006 introducendo una nuova definizione di discriminazione diretta e indiretta, la Certificazione della parità di genere e le premialità contributive per le imprese, ma anche il Rapporto sulla situazione del personale.
Il “Rapporto relativo alla situazione del personale” deve essere presentato dalle aziende con oltre 50 dipendenti ogni 2 anni in vista del recepimento delle direttive (UE) 2023/970 (sul principio della parità di retribuzione) e 2024/1500 (sugli organismi per la parità di genere).
Il Decreto Interministeriale del 3 giugno 2024 definisce le modalità per la redazione del rapporto e abroga definitivamente il precedente decreto 29 marzo 2022 che riportava le precedenti regole di trasmissione.
Contenuti
Per la compilazione del rapporto relativo al biennio 2022-2023 è necessario fare riferimento alla situazione occupazionale del personale maschile e femminile al 31 dicembre 2023.
Il documento da compilare contiene i seguenti dati:
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genere, categoria professionale, inquadramento contrattuale e tipologia contrattuale;
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lavoratori assunti;
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lavoratori coinvolti in attività di formazione professionale;
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lavoratori interessati da passaggio di categoria, qualifica o livello di inquadramento;
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lavoratori il cui contratto di lavoro sia stato trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato;
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lavoratori il cui contratto individuale di lavoro sia stato trasformato da tempo pieno a tempo parziale e viceversa;
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lavoratori coinvolti dall’intervento di ammortizzatori sociali;
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lavoratori sottoposti a procedure di licenziamento individuale o collettivo;
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lavoratori coinvolti in procedure di prepensionamento e pensionamento;
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retribuzioni complessive corrisposte e componenti accessori della retribuzione (ad es. eventuali bonus erogati, premi di risultato, etc.);
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numero delle lavoratrici in stato di gravidanza;
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dati relativi ai processi di selezione in fase di assunzione, alle procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione, nonché strumenti e le misure per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.