ZES Unica 2025: comunicate le percentuali, ma il meccanismo va corretto subito
Il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 12 dicembre 2025 ha comunicato la percentuale effettiva del credito d’imposta ZES Unica 2025,.consentendo alle imprese beneficiarie di conoscere l’agevolazione concretamente fruibile.
Sulla base di risorse disponibili pari a 2,2 miliardi di euro e di richieste complessive superiori a 3,64 miliardi di euro, la percentuale di fruizione è del 60,3811%.
Criticità del meccanismo attuale
Il dato conferma il forte interesse del sistema produttivo verso la misura e il ruolo strategico della ZES Unica nel sostenere gli investimenti nel Mezzogiorno.
Allo stesso tempo, però, evidenzia una criticità strutturale che non può essere sottovalutata.
L’attuale meccanismo di calcolo del credito d’imposta, basato su un riparto ex post delle risorse disponibili,.genera infatti un’elevata incertezza per le imprese, in particolare per le PMI, che sono chiamate a pianificare investimenti rilevanti senza conoscere in anticipo il beneficio fiscale reale.
Il problema non riguarda soltanto il livello della percentuale finale, ma il metodo stesso con cui l’agevolazione viene determinata.
Un incentivo che cambia valore a posteriori riduce la capacità delle imprese di programmare con efficacia, aumentando il rischio finanziario e indebolendo.l’impatto delle politiche di sviluppo territoriale. Senza regole chiare, stabili e durature, diventa difficile immaginare percorsi di crescita, innovazione e rafforzamento competitivo.
Necessità di correttivi e stabilità
Alla luce di questo scenario, si auspicano correttivi immediati. In particolare, appare necessario un incremento delle risorse disponibili per la ZES Unica, con l’obiettivo di garantire un’agevolazione effettiva almeno pari al 45%, soglia minima per assicurare sostenibilità e attrattività agli investimenti nel Sud Italia.
Parallelamente, è indispensabile una revisione del meccanismo di calcolo, affinché le imprese possano contare su certezze reali e su un quadro normativo più prevedibile.
Solo attraverso un rafforzamento delle risorse e un sistema più stabile il credito d’imposta potrà continuare a svolgere il suo ruolo di leva concreta per lo sviluppo economico e produttivo del Mezzogiorno.
Coinvolgimento del territorio e interventi urgenti
Il sistema produttivo del Mezzogiorno, insieme alle associazioni e alle sigle di categoria, non resta in silenzio. In questo percorso rientra anche il contributo di realtà imprenditoriali che operano direttamente sul territorio e, come parte attiva del confronto in corso, siamo in costante contatto con imprese, associazioni, parti sociali e istituzioni, per condividere analisi, segnalare criticità operative e avanzare proposte concrete a tutela dell’efficacia di uno strumento fondamentale per lo sviluppo territoriale.
In questo contesto, ci si auspica una revisione della percentuale effettiva del credito d’imposta e l’adozione di correttivi immediati, nella convinzione che un intervento tempestivo possa restituire fiducia, stabilità e reale attrattività agli investimenti nel Sud Italia.


